Taipei

Sosta a Taipei sulla strada per il Vietnam.

In un luminoso fine settimana siamo andati alla riscoperta di Hong Kong, la mitica porta d’Oriente, rilassata, opulenta, speziata e sensuale.

Abbiamo calcato sentieri noti e meno noti, provato celebri hotel e nuovi ristoranti. Ci siamo fatti sorprendere dalla baia e affascinare dall’elicottero. Giorni vissuti intensamente tra glamour e natura, realtà e fantasia, indicibili ricchezze e austeri minimalismi. Giorni da film, in una terra unica, lontana e affascinante.

Da Hong Kong a Taipei il volo è breve ma il passo è lungo.

Un’altra Cina, un’altra cultura, un altro mondo. Sempre all’insegna di una febbrile attività, rincorrendo mercati e mode, tecnologie e costumi.  L’orchidea rosa della China Airlines campeggia un po’ dappertutto  sull’aereo. Arrivo a Taipei all’alba, quando la bruma mattutina ancora avvolge la campagna. E’ solo una sosta la mia, sulla strada per il Vietnam. Mentre attendo il bagaglio un frusciar di sottane accompagnato dal battere  ritmato dei tacchi mi scuote dall’abbiocco della levataccia. Sono le hostess del mio volo. Sono eleganti, le gambe non proprio slanciate ma comunque proporzionate, la crocchia dei capelli nerissimi raccolti sulla nuca, l’incedere sinuoso di chi sa di essere ammirato.

E’ una Cina futurista quella che si scopre a Taipei.

Tecnologica, colta, produttiva ma pur sempre fermamente legata alla tradizione. C’è molta ambizione, e il grattacielo 101 ne è l’esempio migliore. Girarla senza un navigatore non è facile, meglio affidarsi a un tour operator.