
Le nuvolette di Danang.
A Danang piove spesso. Ma anche quando splende il sole le nuvole non mancano.
Le nuvolette sono piccole e ariose, soffici e sfrangiate. Si spostano veloci da un capo all’altro della città e la ingentiliscono. I vietnamiti ne vanno orgogliosi, sembrano ignorarle ma le tengono d’occhio e guai a un turista interferire con il loro giocoso andirivieni.
Sono le educande, le studentesse nella candida veste tradizionale in bicicletta tra le vie della città.
Sono quasi sempre candide ma a volte anche appena un po’ grigie o avorio. Delicatamente arabescate con i motivi tradizionali dell’arte vietnamita. Sembra impossibile che riescano a mantenersi così immacolate, mosse dal vento nelle grigia mediocrità della vita cittadina. Apparentemente non hanno meta e, come si conviene all’adolescenza, la loro condizione è di perenne, alacre e ilare scorrazzare in ogni dove alla ricerca dell’età adulta.
Basta poco per dare un tocco di eleganza là dove la guerra ha lasciato solo mediocre architettura tardo-sovietica.
Un fiume, il mare e … le educande nel candido, lungo e frusciante costume tradizionale. Una visione che nelle ore canoniche dei riti scolastici incanta il visitatore.